Carriera o no?

Questo articolo è lo sfogo di una mia riflessione nata dopo una chiacchierata inerente al proprio lavoro, di molto tempo fa, con una mia conoscente che lavora nel mio stesso ambito. Il mio interlocutore era super convinto e fiero di stare facendo carriera nella sua azienda, mentre io ho affermato di non voler investirci troppo, perché altre cose nella vita mi rendono più felice. Anche non troppo velatamente, sono stato giudicato come un fallito senza ambizioni. Non mi sono arrabbiato, ho fatto correre, ma non ho manco esplicato il motivo del perché non mi sento un fallito senza ambizioni e francamente avrei anche qualcosa da ridire.

Ripensandoci ho sbagliato, avrei dovuto replicare.


Dopo gli studi in ingegneria informatica ho sempre lavorato in aziende dedite a produrre e vendere prodotti software oppure negli uffici informatici di aziende che si occupano di altro. In questi anni ho conosciuto molti colleghi che si occupano dei più svariati aspetti dell’informatica (programmatori, sistemisti, amministratori di sistema, manager, helpdesk, analisti…) e in diverse esperienze lavorative ho svolto alcune di queste professioni.

Nella mia esperienza professionale, ho incontrato pochissimi colleghi veramente impegnati nella propria carriera. Altri, in modo erroneo, pensavano di esserlo, mentre alcuni erano semplicemente felici e appagati del loro lavoro, senza avvertire la necessità di cambiare o evolversi.

Cercare di fare carriera e lavorare con impegno e professionalità sono due cose distinte. La costruzione di una carriera necessita di lavorare con impegno e professionalità, mentre lavorare con impegno e professionalità non garantisce automaticamente una crescita professionale o il raggiungimento di una carriera significativa.

Cosa significa puntare alla Carriera?

Innanzitutto, la costruzione di una carriera non è un processo automatico, ma piuttosto un tentativo di raggiungerla. Non è garantito che, anche seguendo tutte le scelte considerate corrette dal punto di vista della carriera, si otterrà il lavoro desiderato, la posizione ambita o i risultati sperati.

Portando il concetto all’estremo per renderlo più chiaro ed evidente, nel perseguire attivamente una carriera, sia l’azienda sia la tua competenza traggono beneficio dal lavoro svolto. D’altra parte, quando si lavora, sempre con impegno e professionalità, ma senza un preciso obiettivo di carriera, chi beneficia dal lavoro svolto è esclusivamente l’azienda.

La crescita professionale è il fattore decisivo che determina se stai effettivamente costruendo la tua carriera o meno. È anche il parametro più influente nel successo di una carriera. Se non stai progredendo professionalmente, anche lavorando con impegno e professionalità, non stai sviluppando alcuna carriera.

Considerazioni, dubbi e riflessioni

All’inizio di ogni percorso lavorativo anche un ambiente poco stimolante potrebbe avere un impatto positivo e fornire un contributo alla propria conoscenza professionale. Tuttavia più si diventa competenti, più si tende a cercare ambienti più stimolanti e professionalmente migliori. È importante notare che tali contesti spesso implicano una maggiore competitività, richiedono un impegno orario più esteso, comportano un aumento di responsabilità e richiedono maggiore flessibilità. Gradualmente, questi aspetti professionali iniziano a strabordare sempre di più nella sfera extra-lavorativa, tanto che in casi estremi, l’ambizione di successo nel lavoro può trasformare la propria vita nel proprio lavoro, annullando ogni altro aspetto per mancanza di tempo di qualità e/o energie sufficienti.

Ognuno è libero di decidere quanto il lavoro debba invadere la sfera extra-lavorativa, quanto sia importante nella propria vita e quanto contribuisca alla propria felicità. Sempre tenendo a mente che ricercare la continua crescita personale, dopo una certa soglia, non è un processo indolore e comporta inevitabilmente decisioni radicali per la propria vita. Questo potrebbe includere di essere disposti a trasferirsi in un’altra città o paese, accettare crescenti responsabilità con il relativo stress, dedicare molte ore di lavoro quotidiane e affrontare altre ovvie sfide che tutti conosciamo. In aggiunta, un impegno lavorativo eccessivo può limitare significativamente la capacità di godersi o far nascere altri aspetti della vita.

Nel panorama odierno, l’ambizione al successo lavorativo e alla carriera sono spesso avvolti da una narrativa unicamente positiva. Tuttavia, questa visione rischia di oscurare le insidie e i sacrifici che si celano dietro la ricerca del successo.

In questa mia riflessione, ho voluto esplorare il lato oscuro del successo lavorativo, un tema spesso ignorato a favore di una narrativa unicamente positiva, tralasciando i tanti aspetti positivi.

La mia posizione

Dove potrebbe condurmi la ricerca del successo lavorativo e della carriera fra 10 anni? Ne sarei soddisfatto e felice? Ci sono altre scelte che fra 10 anni mi renderebbero più felice?

Riflettere su un periodo di 10 anni è complesso, perché siamo in costante evoluzione e anche la realtà che ci circonda cambia con noi. Personalmente, non ho una chiara visione di dove vorrei trovarmi, ma oltre alla normale incertezza, manca in me il desiderio di proiettarmi in una carriera preminente. Sebbene ami imparare e crescere professionalmente, non sono incline a farne il fulcro della mia vita, oltre un certa soglia non credo che mai mi spingerò; ci sono altre sfere che mi appartengono, che mi appassionano e mi rendono più felice.

Esercitarmi nello scrivere su questo blog, leggere quello di cui ho voglia, riflettere, avere del tempo di qualità da spendere con proprio figlio, con la propria compagna o con gli amici, avere le energie per allenarsi o studiare per il puro piacere di conoscere (senza necessariamente fini utilitaristici), intraprendere un percorso di studio universitario, esplorare nuovi interessi, sperimentare nuove esperienze, lavorare su progetti personali, alimentare passioni e scoprire dove potrebbero condurmi…

Credo che investire il proprio tempo ed energie in tali esperienze offra un ritorno più gratificante rispetto a una possibile carriera di successo, soprattutto in termini di felicità. Perché ciò che è di valore e che persiste nel tempo, sia per te che per gli altri, è unicamente ciò che ha contribuito ad arricchirti e migliorarti.

(Generalmente, le persone che considerano queste attività come sprechi di tempo o di uno “scansa fatiche” non hanno altro nella vita oltre al proprio lavoro. Mancano di passioni o interessi, sono in grado di parlare solo del loro lavoro, e se fosse tolto, non resterebbe nulla.)

Spero di aver trasmesso l’idea che il lavoro e lavorare mi piace, ma non voglio che diventi tutta la mia vita.


Tornando alla mia conoscente (una persona professionale e seria) che si sentiva in carriera quando in realtà faceva un lavoro stupido che non arricchiva di una virgola la sua persona… ma creditela di menooooo!!! perché non stai andando da nessuna parte!